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Si chiama Tosca ma si dice Roma
(cento anni senza Giacomo Puccini 1924 - 2024)


Inaugurazione: 15 febbraio 2024 ore 18
Apertura al pubblico: 15 febbraio - 15 marzo 2024
Orario d'apertura: lunedì-sabato 11 -13 / 16.30-20 e su appuntamento
lunedì mattina e domenica chiuso

 

Giacomo Puccini, moriva a Bruxelles nel novembre del 1924, afflitto da un papilloma sotto l’epiglottide, diagnosticato inoperabile.
Puccini, un uomo in musica fin da bambino: orfano precocissimo del padre, (organista a Lucca), ha sei sorelle dai nomi impossibili: Odilia, Tomaide, Iginia, Nitteti, Ramelde e Macrina, del padre prenderà il posto come Maestro della Cappella Municipale, ruolo spettante ai Puccini, da generazioni. Fino al Conservatorio, cui lo iscriverà la madre, a Milano, dove dividerà le forti privazioni con il compagno di stanza Pietro Mascagni.

Ma il successo e il contratto immediato con la casa musicale Ricordi sono altrettanto precoci. E così l’agiatezza fino all’acquisto della casa nella maliosa solitudine lacustre di Torre del Lago, dove coltiverà le sue passioni dalla bicicletta, la caccia, la pesca, fino ad un parco automobili principesco, e.... la pittura.

I pittori avranno un ruolo importante nella vita pratica ed artistica del musicista. Durante la gestazione di Boheme per esempio, nasce addirittura un Club, nel modesto capanno del calzolaio gambe di merlo a Torre, dove ogni pomeriggio ci si raduna per accese discussioni intervallate dagli spassi tipici delle congreghe maschili in vernacolo, e Il Doge, come Puccini è soprannominato, riesce anche a comporre.

Vi si susseguono in visita i pittori epigoni della Scuola Labronica, gli allievi di Giovanni Fattori, fino ai transfughi innamorati di quel “modernismo” tutto francese, per il quale si deve “Dipingere non la cosa ma l’effetto che produce” ma che già

Gauguin, perfidamente, aveva battezzato non Impressionisti (ricorrono ora i loro 150 anni) ma “pupillisti”.
Si va da Galileo Chini a Plinio Nomellini, Ferruccio Pagni, Franco Fanelli, Raffaello Gambogi, i fratelli Tommasi, Lorenzo Viani. Del resto Marcello, il pittore che già è in di Boheme canta “...pingere mi piace o cieli o terre o inverni o primavere”: pare il manifesto di tanto accattivante vedutismo di quel lembo di Toscana. E non è la musica di Puccini anche pittura musicale di minuti, dettagliati particolari? Ad alcuni di loro affiderà gli affreschi della sua Villa oggi suggestivo museo.

E il pittore è anche in Tosca: lei ne è innamoratissima e lui, Cavaradossi, canta turbato che l’arte nel suo mistero le bellezze diverse in se confonde, nutrendo il suo talento di due somiglianze che diverranno una Madonna in un affresco in Sant’Andrea della Valle a Roma. E Francesca Anfosso nella sua Galleria, 28 Piazza di Pietra, ha sposato una nuova idea di Paolo Giorgi (dopo la mostra per il ritrovamento della tomba di Tutankhamon del 2022) e deciso di ospitare una singolare collettiva, per ricordare il fatidico anniversario pucciniano, con degli artisti della figurazione e del realismo magico tra pittori e pittrici, riuniti sotto un titolo, una dedica precisi: Si chiama Tosca, ma si dice Roma.

Gli Artisti sono Ennio Calabria, Raniero Botti Sergio Ceccotti, Anna Di Stasi, Mario Fani, Marco Martelli, Duccio Trombadori, Paolo Giorgi, Daniela Pasti, Luca Morelli, Verena D’Alessandro, insieme alla giovane disegnatrice di gioielli Beatrice Ferraldeschi che ha indagato nei preziosi in voga in quell’ottocento nel quale Tosca, generosissima, canta, “diedi gioielli della Madonna al manto”, evocandone alcuni.

Come si vede, pittori cui è cara l’immagine, il racconto di sapiente manualità e che si cimentano in un opera a misura unica 50x50, intorno ad un tema Tosca appunto, che è anche Roma: fin dai primi accordi dell’opera vi si respirano la sua magnificenza, la grandiosità imperial-vaticana, il suo barocco spettacolare, gli intrighi politici, gli amori, le crudeltà. Il titolo della collettiva offre una vasta gamma di possibili approcci al mondo di Giacomo Puccini che della capitale, arrivò a studiare anche il suono della Campana Grande di San Pietro

 

Anna DiStasi
Beatrice Ferraldeschi
Daniela Pasti
Duccio Trombadori
Ennio Calabria
Luca  Morelli
Marco Martelli
Paolo Giorgi
Raniero Botti
Sergio Ceccotti
Verena d alessandro
mario Fani

 

Gli artisti, i pittori

Raniero Botti

è nato a Roma nel 1960, è architetto assai apprezzato per la sua arditezza del concept nella progettazione delle varie hotellerie che sono la sua alta distinzione professionale. La sua costante tensione nella ricerca di nuove soluzioni contemporanee non è disgiunta dall’indagine serrata sulla fotografia, i cui risultati sono esposti in mostre personali e collettive tra Roma, Grosseto, Sperlonga, presso la Galleria Il Frantoio di Capalbio in dedica ad Armando Trovajoli. L’ombra e i volumi sono la sua interiorità, interpretati sapientemente nelle suggestioni dello spazio e delle proporzioni sia dalla fotografia e da tempo, segretamente, confluiti nella pittura, esposta per ora in autorevoli collettive a Sperlonga per L’infinito di Leopardi, alla Galleria 28 Piazza di Pietra a Roma nel 2022 per 13 pittori per 13 obelischi in occasione dell’anniversario della scoperta della tomba di Tutankhamon e presso la Fondazione Primoli per la mostra D’Apres Proust e come Art sur l’herbe a Capalbio. A Sperlonga per Il mare delle Sirene e a Palazzo Orsini di Bomarzo per “Infinito Vicino”, nel 2023

Ennio Calabria

nasce a Tripoli nel 1937. Vive e lavora a Roma. È del 1958 la sua prima personale alla galleria La Feluca di Roma. Nel 1961 è tra i fondatori del gruppo “Il pro e il contro”. Considerato tra i pittori più significativi del periodo, tra gli anni Sessanta e Settanta vive profondamente il rinnovamento della cultura artistica e partecipa a molte rassegne internazionali tra cui la Quadriennale di Roma e la Biennale Internazionale d'Arte di Venezia. Tiene la sua prima antologica alla Rotonda della Besana a Milano nel 1985; due anni dopo a Roma a Castel Sant’Angelo. Negli ultimi anni realizza alcune importanti mostre, tra queste quelle presso il Palazzo Pubblico di Siena, la Reggia di Caserta, Palazzo dei Normanni a Palermo. Nel 2017 è uscito il primo libro a lui dedicato da Ida Mitrano Ennio Calabria. Nella pittura la vita, edizioni Bordeaux. E’ del 2018, la mostra Antologica ordinata presso il romano Palazzo Cipolla. Invitato a prestigiose collettive come presso la Fondazione Primoli a Roma, nel 2022, per D’apres Proust per l’anniversario della morte dello scrittore, nel 2023 a Sperlonga per Il mare delle Sirene. Nel corso della sua attività artistica, Calabria ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in Italia come all’estero.

Sergio Ceccotti

nasce a Roma nel 1935, svolge la sua attività tra Roma e Parigi. Allievo di Oskar Kokoschka a Salisburgo nel 1956-57 e dei corsi di disegno dell’Accademia di Francia a Roma dal 1956 al 1961.
A Parigi ha tenuto 12 mostre personali lavorando per 23 anni con la Galleria Alain Blondel. Mostre Personali a Roma, Milano, Bruxelles, Monaco di Baviera, Genova, Firenze, Napoli, Palermo, Alessandria, Ancona, Pescara, Terni, Monopoli. Quattro le personali in musei: Galleria Comunale Arte Contemporanea di Arezzo 1987, Upplands Konstmuseum di Uppsala 1993, Galleria d’Arte Moderna di Anticoli Corrado 2004-5, Casino dei Principi di Villa Torlonia, Roma 2014-15, e negli spazi pubblici di Sala Comunale di Genzano 1992, Cloitre des Cordeliers di Tarascon 2003, Centro Cultural Borges di Buenos Aires 2010, Università del Molise di Campobasso 2012, Istituto Italiano di Cultura Buenos Aires nel 2015, Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2018, Galleria 28 Piazza di Pietra nel 2020. Invitato a prestigiose collettive a tema come D’apres Proust presso la Fondazione Primoli nel 2022, Il mare delle Sirene ordinata nel Comune di Sperlonga nel 2023.

Verena D’Alessandro

è nata, da genitori italiani, nella Repubblica Dominicana. Ha sempre voluto affiancare all’attività scientifica (ha insegnato Sociologia dei Processi Culturali e Comunicazione alla Sapienza di Roma) una produzione visiva sia in campo fotografico che pittorico. Dopo la Scuola delle Arti Ornamentali inizia la sua attività espositiva nel 2001 che vede il suo lavoro ordinato in importanti mostre collettive e personali come presso la Galleria Civica di Manziana nel 2010, una antologica presso Palazzo Valentini a Roma, Palazzo Leti Sansi di Spoleto a cura di Vittorio Sgarbi. E’ a Gaeta presso la Pinacoteca d’Arte Contemporanea nel 2016 e sempre nello stesso anno a Parigi presso l’Espace Christiane Peugeot. È del 2017 Ariosamente presso la Galleria romana 28 Piazza di Pietra e nel 2018 a Fabriano presso il Museo della Carta e della Filigrana per Fragili Equilibri. Il suo lavoro è presente in molte collezioni private in Italia e all’estero come presso la Fondazione Roma, la Collezione del Museo Bilotti di Rende, la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta. La sua ultima personale è “Remote memorie”, nel 2023, ordinata presso Il Museo Arte Contemporanea di Guarcino.

Anna Di Stasi

classe 1974 da Venosa. Già nel 1996 ottiene il Premio per il Concorso di Pittura, Angeli d’oggi. Per conseguire poi l’Abilitazione all’insegnamento del Disegno e Storia dell’Arte e così dal 2014, è docente del Corso di Vetrate Artistiche presso la Scuola d’Arte “Ettore Rolli”. Invitata a importanti mostre collettive, espone

presso la Banca Azimut a Roma, la Galleria Nuova Emozione per “Iconica” e per “Sulla Via Francigena”. E’ presente presso i Musei di Villa Torlonia a Roma, per una mostra sulle Vetrate Artistiche nel 2017 e nel 2018, presso la Fondazione Giorgio de Chirico nella mostra “De Chirico in grisaglia”. Nel 2020 espone all’Hotel Art di Via Margutta nella collettiva “Omaggio a Fellini, nel 2022 è invitata alla collettiva “13 artisti per 13 obelischi” per i cento anni dalla scoperta della tomba di Tutankhamon, ordinata presso la Galleria 28 Piazza di Pietra a Roma.

Mario Fani

nasce a Poppi (AR) nel 1950. Autodidatta, inizia la sua attività espositiva nel 1990 con una mostra personale nel castello dei Conti Guidi di Poppi. Nel 1997, dall’incontro con il critico d’arte Arnaldo Romani Brizzi, nasce una collaborazione con la galleria il Polittico, da lui diretta in collaborazione con Massimo Gaggiano. Nel 1999 vi terrà la prima personale, e per oltre 20 anni, fino alla sua chiusura, parteciperà a tutte le mostre collettive che la galleria organizza, in sede, in spazi museali prestigiosi in Italia e all’estero. Negli stessi anni inizia la collaborazione con la Galleria Rieder di Monaco di Baviera e con la Galleria Brugger di Berna, presso le quali ancora espone. Nel 2022 a Roma presso la Fondazione Primoli, è invitato alla collettiva D’apres Proust e nel 2023 una sua personale è ordinata presso la Galleria 28 Piazza di Pietra sempre a Roma. Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche, tra cui la Collezione Permanente del Senato della Repubblica Italiana.

Paolo Giorgi

nato a Grosseto nel novembre 1940, vive a Roma. Un ciclo di dipinti su La montagna incantata di Thomas Mann nel 1984, lo pone all’attenzione della critica più provveduta. Mostre personali in Gallerie di Milano, Brescia, Genova, Ferrara, Bologna, Roma, è invitato a tre edizioni della Quadriennale 1988, 1989, 2005 ed è del 2011 quello alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia alle Corderie dell’Arsenale. Nel 2018, presso la Sala delle Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica, è ordinata la mostra del suo ciclo di dipinti in dedica al melologo di Richard Strauss Enoch Arden. Nel 2018 espone presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, 12 Acquerelli sulla figura di Gustav Mahler, poi ospitata nel 2019 presso il Kulturzentrum di Toblach-Dobbiaco. Nel 2022 espone in una mostra di grandi acquerelli presso la Galleria Civico 1 di Carrara.. Nel 2023 è ordinata presso il Cassero Mediceo di Grosseto, una sua mostra di opere recenti mentre presso il Cenacolo del Complesso Valdina della Camera dei Deputati, sono esposti i 24 piccoli dipinti del ciclo Il mare intorno a noi: nella Letteratura, Musica, Pittura e Poesia.

Sue opere sono in collezione presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna, il Museo MACRO di Roma.

Marco Martelli

nasce a Firenze nel 1968 dove vive e lavora. Autodidatta, all’età di sette anni inizia a dipingere grazie alla sua insegnante, una pittrice. Dopo la Maturità Scientifica si dedica attivamente alla pittura; lavora nel frattempo presso il Teatro Lirico di Firenze, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in qualità di figurante-mimo, attività che svolge tuttora. Architetto, si è laureato alla Facoltà di Architettura di Firenze, discutendo una tesi in Disegno Industriale. Selezionato da Alessandro Riva e da Maurizio Sciaccaluga partecipa alla edizione 2007 del premio Michetti di Francavilla a Mare “Nuovi realismi” ed in seguito alla mostra “I nuovi pittori della reale”, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Espone in Eventi Collaterali presso la Biennale d’Arte di Venezia del 2015 e di Architettura di Venezia, nel 2014 e 2016. Ha esposto in numerose gallerie in Italia, Svizzera, Canada, Stati Uniti e Spagna.

Luca Morelli

nasce a Roma, consegue nel 1990 il diploma di pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. L’inizio della sua attività espositiva parte nel 1999 a Roma, seguiranno diverse esposizioni sino alla collaborazione a partire dal 2006 con la Galleria Il Polittico di Roma. È da ricordare con la stessa Galleria la sua mostra personale Il principio del risveglio del 2010. Seguiranno altre mostre personali, nel 2017 con la Galleria KoArt di Catania e nel 2019 con la Galleria 28 Piazza di Pietra a Roma. Tra le collettive si ricorda: Nuovi Pittori della Realtà 2007 Pac- Milano, Contemplazioni Castel Sismondo Rimini, nel 2016 Per Whilelm Hammershoi a Roma presso l’Hotel Art, le più recenti nel 2019: La stanza segreta dalla Collezione Caggiano, Gualdo Tadino (PG). Nel 2016 un suo dipinto viene acquisito dal MEAM- Museu Europeu Art Modern di Barcellona. Nel 2017 gli viene assegnato il 2° Premio nella rassegna internazionale 44° Premio Sulmona. E’ invitato alle rassegne collettive D’apres Proust presso la Fondazione Primoli a Roma e a Sperlonga per Il mare delle Sirene nel 2023. Vive e lavora a Roma.

Daniela Pasti

inviata culturale del quotidiano La Repubblica, ha sempre segretamente coltivato la pittura sino alla sua prima mostra personale, ordinata da Claudio Strinati, presso il romano Castel Sant’Angelo. Seguono partecipazioni a collettive di prestigio e a tema come il bicentenario di Verdi all’Auditorium della Conciliazione a Roma e alla Galleria Cà d’Oro di Miami (USA), l’omaggio a Giorgio Morandi tra l’Art Hotel di Roma e il Comune di Grosseto come anche tributi all’opera di W.Hammerschoi,

Armando Trovajoli, Mary Shelley, Daniel De Foe e Federico Fellini. Una sua personale è ospite della Maison d’Italie a Parigi nel 2014. A Sperlonga, presso la Torre Truglia, nel 2019 è tra gli invitati ad evocare in una collettiva, il bicentenario de L’infinito di Leopardi. Nel 2022 è invitata alla collettiva “12 artisti per 12 obelischi” ordinata presso la Galleria 28 Piazza di Pietra a Roma e nel 2023 presso la Fondazione Primoli per la collettiva D’apres Proust sui cento anni dalla morte dello scrittore.

Duccio Trombadori

è nato a Roma nel 1945, giornalista politico e sindacale, critico d’arte, docente di estetica all’Università di Architettura di Roma. Autore di un’intervista politico- filosofica con Michel Focault per Castelvecchi nel 1999, di una biografia di Gino De Dominicis per Maretti nel 2012 e di due raccolte di versi: Illustre amore 2007 e Frottole 2022, entrambe edite da Maretti. La sua pittura è stata esposta in mostre personali nel 1990, presso la Trattoria Toscana Casa Bini di Parigi con testi di Achille Bonito Oliva e Massimiliano Fuksas, la Galleria-Libreria Agadaca di Montemerano nel 1994, presso la casa del poeta Valentino Zaichen a Roma nel 2018 e nel 2022. E’ invitato alle mostre collettive presso l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern a Roma nel 2000, nel 2011 alla 54°Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia alle Corderie dell’Arsenale. Nel marzo del 2023, una sua mostra personale, Le scampagnate è ordinata presso la Fondazione Besso a Roma ed è invitato alla collettiva Il mare delle Sirene, presso il Comune di Sperlonga.

Beatrice Ferraldeschi, i gioielli
nata a Roma nel 1995, dopo il Liceo Classico intraprende gli studi presso lo IED (Istituto Europeo del Design) di Roma e nel triennio si laurea in Fashion Styling e Editing di Moda. Ma intanto si avanza e si consolida la sua passione per i gioielli e questa dopo consulenze per Shooting in ambito moda e arte e l’approdo decisivo alla scuola di oreficeria di Roma, Accademia delle Arti Orafe. Si incrementa così la sua spiccata manualità e sensibilità artistica attraverso la tecnica della modellazione in cera oltre alle tecniche di una oreficeria più tradizionale. E’ la nascita di LEBI: un progetto artistico in cui è racchiusa la creatività come l’interpretazione e la rivisitazione dell’antica oreficeria accompagnata da una ricerca serrata dell’arcano mondo degli ori micenei, l’alta maestria del mondo greco, rivisitato per l’invito alla mostra collettiva Il mare delle Sirene a Sperlonga nel 2023. Quello dei ritrovamenti dell’oro sciita, tradotti in gioielli innovativi dal sapore contemporaneo, memori tuttavia di una tradizione lontanissima che scavi fortunati hanno riportato alla luce, e così allo studio e fonti costanti della sua passione.

 

 


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