Roberto Di Costanzo

Human Landscape

 

Segni, tratti, identità, attraverso tecniche miste, tra gessetti e chine. Un panorama di emozioni espresse dal corpo, con il corpo, per il corpo. Fisici senz'anima e anime senza fisico; corporeità che si muovono tra realtà e sogno; bellezze approssimative ma che si definiscono collegandosi alla propria quotidianità. Un corpo che diventa paesaggio dell'anima, un'anima che si sublima nella sua frammentarietà.

LA MOSTRA - La mostra "Human Landscape", curata da Francesca Anfosso, inaugurerà giovedì 12 ottobre alle 19 presso Galleria 28, in Piazza di Pietra, a Roma, e sarà visitabile sino a metà novembre.

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Le opere, una ventina in tutto, di varie grandezze, sono distribuite su due livelli: al primo si concentreranno gli elementi "human", tra sguardi, mani e corpi, mentre al secondo prevale la parte "landscape", con un forte richiamo ad elementi architettonici e urbani.

"Dopo la mostra nel 2015, Roberto Di Costanzo torna tra le mura della Galleria 28 - spiega la titolare della galleria Francesca Anfosso - E lo fa in grande forma, con un'esposizione che coniuga il vecchio e il nuovo, la ricerca e la conferma, tra nuovi soggetti e un excursus del vissuto, stilistico e artistico, del giovane artista".

Per l'artista, docente di anatomia artistica e ritrattista, il corpo è uno strumento indagatorio, custode dell'anima, metafora di un sentire più aulico non sempre visibile. I dettagli anatomici vengono per la prima volta descritti su notevoli formati, esaltano espressioni interiori del sentire a ricreare un paesaggio di occhi, mani, piedi.

"Non solo dettagli anatomici in grandi dimensioni - aggiunge l'artista - ma anche una forte attenzione nei confronti dell'architettura, perché è lì che si muove l'uomo". Nel secondo piano, infatti, incontriamo una installazione che simula il suo cabinet d'artiste e la sua provenienza accademica, attraverso disegni preparatori, incompiuti, progetti e libri, con soggetti che raccontano la sua Roma.

 


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