Luca Eugenio Celso
Looking for Sila greca
a cura di Michela Becchis
Opening: Giovedì 21 ottobre 2021 ore 18.30
Exhibition: 22 ottobre - 26 novembre 2021
Orario d'apertura: lunedì-sabato 11 -13 / 16.30-20 e su appuntamento / lunedì mattina e domenica chiuso
La galleria 28 Piazza di Pietra è lieta di presentare Looking for Sila greca, prima personale fotografica di Luca Eugenio Celso a cura di Michela Becchis.
In esposizione diciotto immagini frutto di una selezione tra centinaia di scatti realizzati nel corso di più viaggi dell’autore nella sua terra d’origine. Si tratta di un progetto fotografico a lungo termine che nasce da un’esigenza personale come dichiara Celso: “ ripercorrere i luoghi di origine della mia famiglia; luoghi che per necessità sono stati abbandonati, ma mai dimenticati. Nel periodo della colossale migrazione interna che l’Italia subì tra il 1955 e il 1963 intere aeree del Mezzogiorno si spopolarono. I comuni dell’hinterland torinese, dove sono nato, tra il 1961 e il 1967 crebbero dell’80%”.
La grande migrazione verso Nord ha di fatto lasciato un vuoto nelle terre della Sila dove ad oggi sono pochi i calabresi rimasti e che, come il lavoro fotografico di Celso ben rappresenta, sono state in seguito ripopolate soprattutto da immigrati, tra cui indiani, africani e polacchi.
Il percorso espositivo si sviluppa sui due livelli della galleria e si suddivide idealmente in due sezioni di racconto: una dedicata ai luoghi e ai paesaggi e una ai ritratti di coloro che qui abitano e con il loro lavoro li mantengono “vivi”.
Le parole di Michela Becchis, curatrice e autrice del testo critico, riassumono in queste righe un senso ulteriore e non scontato del progetto: ”Quello che racconta lo sguardo di Celso non è un collasso silente, la semplice dissoluzione di un ordine duro e severo ad opera della migrazione italiana che vide partire il Sud verso il Nord, ma piuttosto una sostituzione che non ricostruisce il rapporto di appartenenza andato perso e che non si ricompone nelle case abbandonate o nei paesaggi riconosciuti, ma nei diversi e nuovi modi di avere rapporti con quella terra, da straniero appunto, e quindi senza legame affettivo ma lavorativo, un rapporto che quindi sostituisce la nostalgia di chi andò via con la nostalgia di chi è arrivato sradicandosi da un altra terra, il tutto cucito insieme dalla certezza che chi parte non tornerà più, perché la persona che è partita, quand’anche farà ritorno, sarà altro, altro in via definitiva, un altro che non combacerà più con la figura che è partita”.
La mostra partecipa alla Rome Art Week e sarà visitabile fino al 26 novembre 2021.